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dott. Pier Giacomo Bonarello Giordani
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Lo colpì anche il fatto che veniva scritto di lui che avesse rifiutato di ricevere anche John Kennedy. Incuriosito, cercò il numero di telefono di Rol, lo trovò, lo chiamò al n° 011 651931. Rol gli rispose con voce forte, e subito Giordani gli parlò del padre asmatico. La risposta fu. “Venga sabato prossimo alle ore 15,30. Per diverse motivazioni non fu possibile recarsi all’appuntamento, maleducatamente. Passò un anno, Giordani lesse casualmente un altro articolo scritto da Dino Biondi su Rol e, trovandosi presso la libreria Galleri, in via Indipendenza a Bologna, dove facevano salotto amanti di letteratura e dell’esoterismo, sentì da un tale che interloquiva con un altro, che era impossibile essere ricevuti da Rol.
Stimolato, intervenne nel discorso e disse: “Io gli ho telefonato l’anno scorso, mi aveva dato appuntamento e non ci sono andato”. Il sig. Galleri lo apostrofò dicendogli con sfida. “Qui c’è il telefono, telefoni ora e vediamo se ciò che dice è vero”. Compose il numero. Non proferendo parola, quasi non fiatando, si sentì dire, al di la della cornetta : “ Giordani….è un anno che l’aspetto, venga sabato prossimo alle 15 e 30”. Lo stupore prese gli astanti. Giordani si recò con il padre a Torino in via Silvio Pellico 31, fu ricevuto cordialmente. Rol era un uomo alto, signorile, abitava in un appartamento con uno studio ovale , colmo di volumi posti in una libreria a tutta parete, la scrivania antica. Sorridente, Rol , parlando del più e del meno, con gli occhi cerulei dolce-penetranti, vide l’aurea di Giordani e del padre e le descrisse, facendo la previsione della guarigione del padre, e, rivolgendosi a Pier Giacomo disse che l’aurea era bianco-azzurra che stava a significare un dato elettivo. Continuò col predire che aveva i doni della guarigione per empatia e per aiuto dell’Invisibile “Dio”. Luigi Giordani guarì dall’asma…….ed era impossibile!
Per anni a cadenza bimestrale, in genere di sabato, fece parte del gruppo dei prescelti e degli amici che facevano salotto con lui mentre operava metafisicamente e stupiva con materializzazioni, precognizioni, con letture a libri chiusi.
Nel salotto di Rol, Giordani ebbe modo di conoscere personaggi della politica, dell’arte e dello spettacolo quali Federico Fellini e Giulietta Masina. Durante le ricorrenze festive, Natale, Pasqua, gli mandava da Bologna due scatole di cioccolatini FIAT della Majani, cioccolata che lui riteneva “la migliore del mondo” : una la teneva per se e l’altra per un suo caro amico. Divennero grandi amici e Rol gli diede la missione di proseguire la sua opera quando fosse morto, adducendo che gli sarebbe stato piu’ vicino, come guida, dall’altra dimensione più che in questa terrena... Rol aveva una sensibilità particolare, emotiva. Quando morì l’amico a cui dava una delle due scatole di cioccolatini, telefonò a Giordani piangendo disperatamente per questa perdita. Donò a Giordani un bottone della giubba di un soldato di Napoleone, bottoni che lui aveva raccolto nei campi di battaglia del Buonaparte. Di questi bottoni di legno e metallo, solo 7 persone nel mondo , così affermò donandoglielo, lo avevano ricevuto da lui; tra questi l’avvocato Giovanni Agnelli, suo carissimo amico. Indubbiamente, pensò il Giordani, ne aveva fatto dono anche a qualche bella signora essendo Rol grande estimatore e amante della bellezza femminile.
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